Ciao,
leggendo il tuo blog ho trovato diverse cose molto interessanti che tra l’altro ho avuto modo di ritrovare nella mia vita reale, sia nei successi che negli insuccessi. Il fatto, per esempio, di lavorare sulla propria personalità, proporsi in maniera positiva, tenere il controllo del rapporto e mostrare una certa personalità senza svendersi.
La teoria del non fare NULLA, però, mi lascia un po’ perplesso: personalmente la interpreto come un attendere dei segnali di interesse da parte di una ragazza per poi provarci. Magari io mi propongo nei confronti di questa ragazza, appena conosciutala non mi getto a capofitto nel volerla conquistare ma mi comporto come farei con un “ragazzo”, qualche domanda per conoscersi quindi passare a parlare anche con altri ragazzi/altre ragazze, poi fare una battuta verso di lei e farle notare che ci sei (magari chiedendole, dopo un’oretta, come va la serata e se si sta divertendo), ecc. ecc., in attesa di un suo segnale di interesse.
A quel punto, però, è l’uomo che deve farsi avanti, lo vogliono certe convenzioni sociali, fare il secondo passo (il primo l’ha fatto lei con i suoi segnali di interesse), quindi propormi per uno scambio dei numeri di telefono e chiamarla per uscirci. E, infine, provarci.
Intendi questo per seduzione passiva? Altrimenti quest’ultimo passaggio lo trovo molto oscuro e poco spiegato nel tuo blog, mentre, secondo me, è alquanto importante, se non il nodo centrale di tutto il corteggiamento.
Non so spiegare il motivo ma ho trovato divertente il tuo commento.
Tu fai delle osservazioni giustissime, e intendo per davvero, ma in ogni caso sei arrivato ad una conclusione completamente sbagliata.
Prima di iniziare vorrei farti una domanda provocatoria…
Tu pensi che sia più semplice convincere una donna a venire a letto con te o portarla a desiderare di venire a letto con te?
Riguardo al fatto che sia probabilmente l’uomo a fare la prima mossa, personalmente non sono d’accordo, o meglio se per “fare la prima mossa” intendi andare da una ragazza a presentarsi, posso capirlo, ma non è questo il punto.
Io parto da una semplice considerazione
La seduzione passiva è un po come il gioco dell’hula hoop.
Non so quanti di voi siano in grado di fare l’hula hoop in modo adeguato, una cosa è sicura, quando uno è bravo, non ha bisogno di sforzarsi più di tanto per far girare il cerchio attorno attorno al proprio corpo.
Con le donne è sostanzialmente uguale, una volta capito il meccanismo, non è necessario “impegnarsi” per continuare ad avere le donne che ci girino intorno.
Provate a pensare alla persona che voi secondo voi abbia veramente talento (o ci sappia fare) con le donne, la classica persona che appena posa gli occhi su una ragazza, nel giro di massimo qualche giorno riesce a mandare la palla in buca.
Quanta fatica ci mette per ottenere ciò che vuole?
Si comporta in modo particolare?
Per caso fa qualche “mossa” particolare per fare in modo che lei si senta attratta da lui?
Vedi tu, come del resto molti altri, sei convinto che sia necessario trovare LA MOSSA giusta da fare per conquistare la ragazza.
Ma la verità è… Ammesso che esista LA MOSSA, prima di farla, se vuoi portare a casa il risultato, c’è un piccolo problema da risolvere.
LEI SI DEVE SENTIRE ATTRATTA DA TE.
Noi maschi, siamo abituati a riflettere in termini di: “AD OGNI AZIONE CORRISPONDE UNA RISPOSTA DA PARTE DEL NOSTRO INTERLOCUTORE”.
Ma qui non stiamo parlando di andare ad abbattere un cinghiale nella foresta, qui si tratta di SEDURRE una donna e farla (possibilmente) innamorare di noi.
C’è una sottile differenza come potrai ben immaginare.
Se vogliamo continuare ad usare esempi concreti per chiarirci meglio le idee, immaginate di trovarvi al posto degli antichi greci e che vogliate impossessarvi di Troia ad ogni costo.
(ahhaha, non potevo trovare esempio migliore… ci aspettano una valanga di doppi sensi)
I greci hanno perso ANNI interi cercando di sfondare le mura di Troia e non ci sono riusciti.
Pensate eserciti che assediano per anni ed anni una città, lo sforzo sovrumano, il dispendio di energie, il sacrificio di vite umane, per raggiungere come risultato un NULLA DI FATTO.
Solo grazie ad un banale tranello sono riusciti a conquistare Troia, hanno lasciato davanti all’ingresso della città un bel cavallo di legno pieno di soldati coraggiosi ed hanno aspettato che il momento più opportuno per attaccare.
Ma indovinate un po? A farli vincere non è stato mandare il cavallo, ciò che ha giocato un ruolo FONDAMENTALE nel successo dell’operazione, è stata la messa in scena che un messaggero greco ha fatto ai troiani.
Ha detto loro che avevano rinunciato a voler prendere Troia e che sarebbero tornati a casa loro.
Doppi sensi a parte, ci sono due importantissime analogie tra questa storia ed il gioco della seduzione.
1. Lo sforzo per raggiungere l’obiettivo è stato ZERO (una volta capito il metodo), paragonato agli anni interminabili di assedio.
2. Gli abitanti di Troia avevano ceduto proprio perchè sono stati portati dai greci ad abbassare la guardia. Proprio come fanno le donne che sono portate a resistere e respingere tutti quelli che percepiscono come questo-è-il-solito-che-ci-prova. (una sottigliezza. Fate un paragone con la seduzione, i greci non hanno cercato di convincere i troiani ad accettare il cavallo, sono i troiani che per magnificare la loro grandezza hanno scelto di farlo entrare nelle mura. RIPETO anche se può sembrare scontato, se i greci AVESSERO FATTO PRESSION per accettare il cavallo, i troiani l’avrebbero lasciato fuori dalle mura e probaibilmente oggi esisterebbero ancora!)
Vedi il problema non è tanto di chi deve fare la prima mossa, non è neppure quello di trovare la “mossa giusta” da fare.
Il problema è portare la donna che ci sta davanti a fare sostanzialmente due cose:
1. evitare che attivi le sue difese istintive contro quelli-che-ci-provano.
2. Portarla a sentirsi fortemente attratta da noi, in modo che, QUALSIASI sia la nostra mossa, il risultato sia uno solo: SUCCESSO.
Questo è ciò che intendo io per seduzione passiva, portare le donne a sentirsi attratte nei nostri confronti senza che si debba fare qualcosa in particolare per ottenere questo ragguardevole risultato.
Come abbiamo visto prima, CONVINCERE una donna a sentirsi attratta da noi è molto difficile.
Lei deve convincersi AUTONOMAMENTE che voi siate attraenti. Voi dovete solo fare in modo che lei arrivi a questa conclusione, comunicando in modo corretto.
L’importante non è ciò che fai, ma il modo in cui sei in grado di farti percepire da chi ti interessa.
Giusto ieri abbiamo trattato l’esperienza limite di Ezio. Lui è riuscito a combinare un appuntamento durante il funerale del padre della ragazza che gli piaceva.
Se non fosse stato in grado di farsi percepire in modo da portare la ragazza a sentirsi magneticamente attratta da lui, qualsiasi sua “mossa” sarebbe stata percepita come un tentativo di abbordaggio.
Se i messaggi ricevuti da quella ragazza non fossero stati più che adeguati, avrebbe rischiato prima il licenziamento in tronco dal suo datore di lavoro, poi un probabile linciaggio della ragazza e a seguire le botte da orbi di tutti i parenti presenti alla cerimonia. Ma lui ha seguito un metodo, si è attenuto a rispettarlo ed è riuscito dove pochi chiunque avrebbe potuto sbagliare o rinunciare del tutto.
La seduzione passiva è il concetto chiave che descrive il meccanismo che ti permette di risultare attraente a qualsiasi donna che ti capiti di incontrare.
Per tornare a fare un esempio terra-terra, a volte mi viene da immaginare chi non riesce ad avere successo con le donne come una persona che cerca di prendere il pullman e non sa come si faccia.
Nessuno gli ha mai spiegato che per riuscire nell’intento sia sufficiente stare in piedi ad aspettare che ne arrivi qualcuno ad una fermata.
Non sapendo che fare incomincia a rincorrerli per la città, va alla ricerca degli autobus fermi al semaforo per supplicare gli autisti a farlo salire. Il risultato? Accumulare rifiuti e delusioni in continuazione.
Insomma si è ingegnato in mille modi per risolvere un problema di per sè semplicissimo, quando gli bastava sapere QUEL PICCOLO DETTAGLIO della fermata, per sistemare ogni cosa.
La vita di per sè non è complicata, le persone più ricche del mondo non lavorano tanto più di un qualsiasi operaio da 1000 euro al mese, eppure accumulano fortune milionarie mentre gli operai no.
Il problema arriva quando non riusciamo ad utilizzare a pieno le risorse di cui disponiamo, questa è la differenza tra chi ha succeso e chi non ce l’ha.