Oggi potete anche sorvolare la lettera, è imbarazzantemente lunga (e ripeto, vi prego scrivete meno, altrimenti non riesco a rispondere a tutti).
Sono indietro di 579 lettere e non ho idea di quando riuscirò a rispondere a tutti. A guardare tutti i commenti che arrivano mi viene in mente la scena di “una settimana da Dio” dove Jim Carry riceve le preghiere da tutti i fedeli del mondo via internet ed è costantemente ossessionato dall’idea di rispondere SI a tutti.
Sicuramente non si tratterà di richieste molto impegnative, ma la mole di lavoro è a dir poco NOTEVOLE.
Rinnovo le mie scuse più sincere a tutti quelli che aspettano da tempo una mia risposta, ma sto cercando di fare davvero il possibile per aiutarvi tutti, dal primo all’ultimo.
Bel Blog. Potrei dire di grande incoraggiamento. Quindi ne approfitto pure io.
Ho 30 anni. In media mi innamoro 1 volta ogni 10 anni. Fin ora mai ricambiato. Ho avuto delle ragazze. Ma non ne ero innamorato. Ho stuzzicato queste ragazze e sono state loro a farsi avanti. Quindi non mi posso neppure rimproverare di non saperci fare.
Un anno fa ho conosciuto una ragazza. Condividiamo lo stesso percorso professionale, ma non lavoriamo insieme. Fin da subito ho capito che era la mia ragazza ideale.
Ho sempre pensato che la ragazza che veramente mi avrebbe conquistato avrebbe dovuto essere un po’maschiaccio e lei è così: decisa, esuberante espansiva, anche troppo. Una di quelle che ha tanti amici maschi coi quali si comporta sostanzialmente da maschio. Maschiaccio, ma pur sempre una grande gnocca (nel vero senso del termine…e io ho buon gusto,fidatevi).
Quando l’ho conosciuta lei era fidanzata da 4 anni. Storia sul finire però. Non una crisi ma l’esaurimento di un rapporto. Riesco ad instaurare un contatto. Purtroppo lei si è messa a frequentare uno di molti anni piu vecchio. La cosa non dura molto perchè questi è troppo asfissiante. Vista la situazione io sfrutto il tempo per guardarmi intorno. Tuttavia decidiamo di andare in vacanza insieme. Io, lei e un altro ragazzo e ragazza (tutti amici). Il mese prima della partenza lei molla l’oppressivo. Preciso che già allora aveva capito benissimo di piacermi. L’ultimo giorno di vacanza decido di dichiarmi innamorato pur essendo consapevole che lei si è stufata di avere delle relazioni.
Non sono riuscito ad instaurare un contatto fisico che avrebbe facilitato le cose: purtroppo non sono riuscito a sfruttare la comunicazione corporea. Ricorro alle parole. Non dico altro che quello che già sapeva. Anzi lei stessa diceva apertamente che io ne ero innamorato. Scelgo comunque la prudenza e la chiarezza propria di un bel “mi sono innamorato di te”. Mi risponde con un divertito “ma va là pazzo, non mi conosci neanche”.
Non ci rimango male più di tanto. Non lo persa. Tocca a me farla innamorare. Ho la netta sensazione di piacerle.
Dal giorno dopo inizia a telefonarmi anche 6 volte al giorno. Mi dice che parla con me ai suoi amici. Mi riferisce che la sua miglior amica mi reputa la più bella persona che lei le abbia mai presentato. Ci vediamo, parliamo. Faccio battute sulla mia (nostra) situazione. Infilo una collezione di smielate: Frasi sdolcinate alle quali entrambi si rideva e alle quali lei anche prima della mia dichiarazione rispondeva in modo scontroso ma divertito e divertente.
Mi ha invitato a casa sua quando non c’erano i suoi (purtroppo è apparsa all’improvviso l’amica del cuore).
Qualche giorno dopo ha organizzato una cena a casa sua. Anche in quella occasione mi sta vicino. Vedo che mi guarda in modo particolare. Finita la cena. Tutti a casa. Faccio per andarmene ma mi dice di rimanere. Sinceramente non ci capisco più nulla. Sentendomi sicuro di averla conquistata mi dico “le piaci, ma forse non abbastanza per una relazione corrispondente al tuo innamoramento: aspetta!”(non rimproveratemi…troppo) Alle 4 di mattina me ne vado. Salgo in macchina in preda alleuforia e allo sconforto. Contemporaneamente mi do del figo e del c******e. Le mando un messaggio per farle sapere che ero confuso. Per risposta lei mi dice di essere smarrita. Le chiedo di vederci per parlarne. Le apro il mio cuore. Lei mi dice che le piaccio…ma non se la sente di instaurare un rapporto. La emoziono. Vedo i suoi occhi inumidirsi. Non capisco cosa vuole, ma al momento non me ne rendo conto. Non la bacio bloccato dalla mia confusa euforia. Abbracciandola le dico che la aspetterò.
Passa un mese. Purtroppo la situazione non si sblocca. I flussi di telefonate proseguono. Purtroppo io sono molto sotto pressione per il lavoro. Vivo una fase di stress che mi fa perdere la serenità acquisita. Pur cercando di non farglielo percepire non riesco a nasconderlo. Lei sta affrontando lo stesso mio percorso e affronterà i miei stessi ostacoli seppure con tempi più dilatati che le permettono maggior serenità.
La situazione di stallo inizia a pesarmi. Trasferisco lo stress anche nel rapporto. Non riesco ad affrontarlo con lo stesso brio. Lei mi sta sempre molto vicina. Ma pian piano sento che non mi guarda con gli stessi occhi. Continuiamo a punzecchiarci. Ma la sento raffreddarsi.
Percepisco distintamente di diventare appiccicaticcio. Le chiedo di scusare il mio comportamento. Chiaramente le dico che il mutamento nel mio modo di essere è dovuto al fatto di sentirla lontana. Di sentire di averla persa rispetto a pochi giorni prima. Lei non mi abbandona. Purtroppo conferma le mie paure. Dice di apprezzare “la mia sfacciata discrezione, la mia forte dolcezza la silenziosa presenza che si fa presupposta di una duratura amicizia” (cosa c’è di peggio?). Non posso che dirle che la sua amicizia è importante ma è meno di quello che voglio e che comunque continuer a lottare.
Siamo sempre vicini. Mi chiama almeno 2 volte al giorno e, talvolta mi manda pure l’sms per la buona notte.Cerco di non ricordarle che l’amo. Quanto meno vorrei ricordarlglielo in modo da colpirla. Invece lo faccio nel modo sbagliato. Quando non mi vede mi dice di mancarle. Mi ringrazia per come sono ecc. Nel contempo mi dice di guardare altrove che lei vuole starsene libera ecc. Sono sempre più confuso.
La mia esperienza mi dice: apri gli occhi stai diventando l’amico-innamorato al quale vuole bene e dal quale non vuole separarsi.
Scherzosamente (ma non sempre) mi chiama zerbino. Purtroppo devo riconoscere che spesso ha ragione. Fingo (ma non troppo) di arrabbiarmi quanto mi chiama così ma inizio a sentirmi prigioniero di questa etichetta. Sono semplicemente stracotto.
Mi ha rimproverato di passare dal mieloso (le dà fastidio, anche perché ho perso la mia classica verve) allo strozo da un momento all’altro. Ciò nonostante mi vuole vedere. Organizza uscite con la sua compagnia di amici(che tanto mi adorano…a dire la verità mi adora pure sua madre…infatti ci stavo facendo un pensierino..ehehehe).
In questi giorni, dopo aver risolto i problemi di lavoro ed essermi rasserenato, ma soprattutto dopo aver iniziato al leggere il tuo blog, sto cercando di dimostrarle serenità e sicurezza. Cerco di non far riferimento ai miei sentimenti. Non la cerco. Le faccio sentire che ci sono e che le sono vicino in questo momento per lei impegnativo quanto lo è stato per me. Certo ho commesso tanti errori (se prima li percepivo, ora che ho letto il blog ho la precisa e indelebile convinzione di averli commessi), ma credo che la situazione sia recuperabile.
Ciò che mi porta a scrivere però è quello che è successo poche ore fa.
Mi ha chiamato: è la terza volta oggi: “ciao volevo salutarti” con voce da gattina ruffiana alla quale vorrei tanto tirare il collo (per il mio fine so di non doverlo fare…lo sapevo anche prima di leggere il blog…ehehehe). Per un fraintendimento (che (in)consciamente ho assecondato) ha creduto che frequentassi in modo interessato un’altra ragazza. La sua reazione è stata: “Ahhhh, hai un’amica particolare!!!”con un tono che poteva lasciare intendere che fosse piacevolmente stupita. Io le ho detto “smettila!”, con un tono che, almeno nelle mie intenzioni doveva significare…”non fare la furba lo sai che voglio solo te e di queste cose con te non ne parlo”. Infatti la telefonata si è interrotta con un ciao ciao sbrigativo da entrambi.
Tutto sta papparldella per chiedere: come interpretare questa ragazza? Come comportarmi per conquistarla o meglio riconquistarla visto che mi pareva di essere sulla buona strada che poi ho perso per cause di forza maggiore ma anche per “zerbitudine”? Ricordato il particolare carattere da maschiaccio! Ciao e grazie e ancora complimenti
Non so se mi sono commosso a causa di un collirio che sto prendendo per guarire dalla congiuntivite o se sia per la tua storia.
A parte gli scherzi, l’ho letta con grande attenzione e non è per essere il solito cinico, ma il problema è che devi FINIRE di essere il suo zerbino.
Cosa vorresti fare insieme a lei?
1, 2, 3, …………………………………………………………….. (compila questo spazio mentalmente)
La prossima volta che la vedrai, il tuo obiettivo dev’essere quello di FARE la cosa che hai scritto, a costo di perderla per sempre. Chissene frega se riesci a conquistarla o meno, questa storia dello zerbino deve finire.
Stai vivendo questa storia d’amore come vive un rubinetto lo scorrere dell’acqua. Ti sta scorrendo addosso e tu non ci stai guadagnando nulla per la paura di perderla, ma alla fine la perdi in ogni caso.
Al telefono voleva vedere quanto eri ancora zerbino. Chiederti con aria fintamente soddisfatta della tua amichetta era un test bello e buono. Tu lei hai detto chiaro e tondo: “in effetti io sono ancora il tuo zerbino. L’altra ragazza sono pronto a dimenticarla anche subito, PER TE”.
Questo non fa bene a te e di certo non aiuta lei a sentirsi più attratta da te.
Credo che stiamo parlando da troppo tempo di questa noiosissima questione dell’essere zerbini e con questo articolo vorrei archiviare almeno per un po il caso.
Come abbiamo detto ieri, LE DONNE HANNO BISOGNO DI ESSERE GUIDATE DAL LORO UOMO.
I mena-gramo, i mielosi, tutti quegli uomini che considerano “normale” comportarsi come mammine premurose per le loro figliuole, vorrei invitarli UNA VOLTA PER TUTTE a smetterla di continuare ad avere questo atteggiamento con le donne.
Non porta da nessuna parte, non l’ha fatto fino ad oggi e non ti aiuterà in futuro!
Il Coraggio di essere sè stessi, è una di quelle frasi che non so se sia più fonte d’irritazione irritante o di riflessione. Tant’è, nel tuo caso, così come in quello dei tanti che ogni giorno mi scrivono le loro frustrazioni, le loro storie andate male, c’è sempre questo dannatissimo filo conduttore della zerbinaggine.
Preferirei vedervi correre urlando giù per una vallata, stretti come un sol uomo, convinti del vostro potenziale, sprezzanti del pericolo di perdere la propria vita, un po come i Greci all’attacco dei Troiani. Tanto quanto vivreste con l’orgoglio di chi è consapevole di aver fatto la cosa che sentiva giusta.
Senza pensare di poter perdere UN MISERO RISULTATO che avete raggiunto, che spesso coincide con’amicizia di una donna di cui siete puntualmente innamorati.
Essere amici di una donna è utile a due scopi:
– Conoscere altre donne, senza troppa fatica.
– Avere una consigliera per quando andate a fare shopping.
BASTA.
Non continuare a considerare le tue amiche intime come un mezzo per sperimentare le tue abilità di seduttore.
Se non sei ancora abile, rischi di perdere le amiche che hai e di accumulare solo inutili frustrazioni.
Se preferisci, cercati qualcuna su cui lavorare tutte le tecniche, tutti gli schemi mentali che hai imparato sul blog e mettili in pratica. A volte è tutto molto più facile quando entri nell’ordine d’idee che qualsiasi cosa possa succedere tra di voi, a te non cambierà la vita.
Credo di non inventare nulla di clamoroso, dicendovi che per essere sicuri di sè stessi sia FONDAMENTALE esercitarsi dal vivo con qualche preda e fare qualche esperimento un po azzardato.
Gli uomini che oggi vi sembrano sicuri di loro stessi, stabili e sprezzanti del giudizio altrui, molto probabilmente da giovani erano esattamente come voi. Spauriti dalle sfide, dubbiosi su quali fossero le scelte giuste da fare per il loro futuro. Ma con l’esperienza sono cambiati.
La vita li ha forgiati, gli insuccessi hanno fatto capire loro dove sbagliavano e qualche valido amico gli ha dato un ultima dritta per correggere gli ultimi problemi.
Nessuno nasce mago.
Ho ricevuto un commento da uno dei soliti disfattisti (che poi si rivelano essere anche degli ambientalisti alla fine della fiera) e mi diceva di essere contrariato dall’essere considerato brutto, di non essere mai il tipo ideale per questa o quella ragazza.
La verità è che lui come te, o come tanti altri che ogni giorno affollano questo blog con i loro pensieri, siete tutti convinti di essere soli, di essere gli unici ad avere il “problemino” di non piacere alle donne.
Bè forse qualcuno non si è ancora accorti che ci sono persone MOLTO più brutte di lui, che magari sono anche più povere e meno interessanti, che tuttavia per UNO STRANO MOTIVO riescono ad avere più successo di lui con le donne. …e magari con le stesse con cui questo “qualcuno” ha fallito in passato.
Possibile che si tratti della solita sfortuna che ti perseguita? Possibile che tutte le donne che conosci siano sbagliate? E’ credibile pensare che l’intera nostra vita sia retta da un complotto contro noi stessi, e che quindi siamo costretti a vivere in una prigione senza sbarre, vittime di un destino crudele senza alcuna pietà?
Forse qualcuno, con questa convinzione, potrebbe arrivare a vincere il premio nobel per il pessimismo. Ma di certo non aspettatevi che io approvi questo modo di pensare.
Ma andiamo, dietro ai nostri insuccessi con le donne si nasconde nel 99% dei casi un nostro errore. Piccolo o grande che sia, NON IMPORTA, ciò che è sicuro è che SIAMO IN GRADO DI CAMBIARE E MIGLIORARE.
Per essere un uomo migliore non credo che serva coraggio, anzi forse sarebbe meglio accumulare tante di quelle insoddisfazioni, da trovare la forza per CAMBIARE proprio dalla nausea per tutti gli insuccessi del passato.
Ma se devi diventare migliore, ti prego, NON FARLO SOLO PER LE DONNE.
Migliora te stesso per il piacere di sentirti meglio, per poter guardare alle sfide quotidiane con maggiore coraggio.
Ci sono due razze di seduttori: quelli che seducono per arricchire la propria vita e quelli che lo fanno per dare un SENSO alla propria vita
Se fate parte di questa categoria di persone, probabilmente vi sarà difficile riuscire nel vostro intento, le donne raramente danno un senso alla nostra vita.
La brutta notizia del giorno è che le donne perdono entusiasmo per un uomo proprio perchè sentono questo bisogno morboso “di trovare una compagna a tutti i costi”.
La donna ha bisogno di sentirsi attratta, ha bisogno di percepire di essere un valore aggiunto ad una vita già soddisfacente.
Prima di pensare alla donna, pensa a te stesso. La donna arriverà non appena avrai finito di pensare a te stesso.