Grande come sempre. Grazie mille per quello che ci dai ogni giorno a nome di tutti quelli che accendono il computer e la prima pagina che visitano è il tuo sito.
Potresti approfondire la questione della madre oppressiva?
Grazie
Onestamente era un argomento che preferivo non approfondire, perchè per molti si tratterà di qualcosa che gli scombussolerà un po il loro modo di osservare il mondo esterno. Ma visto che me lo chiedi vedrò di essere il più chiaro possibile in modo da evitare shock troppo forti.
Noi sappiamo che il modo di relazionarti con gli altri, l’atteggiamento che assumi nei confronti di altre persone che siano al di fuori del tuo nucleo familiare, dipendano principalmente da due elementi:
1. Le tue esperienze personali a livello di relazioni sociali, che hai maturato negli anni.
Se da un lato gli amici, le persone che in tanti anni di vita abbiamo avuto modo di conoscere, ci influenzano in continuazione, dall’altro, certe persone tendono ad avere una vita sociale molto limitata se non completamente inestente.
Considera il tuo carattere e la tua personalità come una tela di un quadro, che quando nasci, è perfettamente bianca.
Man mano che cresci, che vivi la tua vita, che superi momenti felici e momenti difficili, che conosci persone più o meno piacevoli, tutto questo insieme di possibili stimoli esterni immaginali come una folla di pittori dove ciascuno di loro cerca di lasciare il loro segno sulla tua tela.
Ci saranno quindi persone che arrivano a 20, 30, 40 anni, che avranno delle tele colorate in modo profondamente diverso l’una dalle altre, anche tra coetanei, a seconda del tipo di vita che avranno condotto.
Questo perchè la nostra esposizione al mondo esterno, dipende da fattori molto personali. Chi per educazione troppo rigida dei propri genitori, magari finisce per arrivare a 30 anni, con una tela praticamente bianca. Giusto qualche tratto marcato dalle impostazioni educative di genitori, parenti o qualche amico molto stretto.
Chi invece ha la possibilità di condurre una vita più normale, piena di stimoli e varie influenze “artistiche”, riesce a dare alla propria tela, dei contorni più definiti, con colori più nitidi.
Se ci pensi l’arte stessa, nell’arco dei secoli ha avuto un’evoluzione molto simile a quella che ha avuto la mente e la psicologia di noi esseri umani.
Insomma dall’uomo primitivo ad oggi, l’arte contemporanea rappresenta lo specchio della psicologia collettiva del tempo, dei valori, delle idee, quasi come se ogni epoca, potesse essere letta psicologicamente dall’impostazione di un quadro e dal modo di dipingere ad esempio.
Se agli albori ad esempio gli uomini primitivi disegnavano in modo molto essenziale, forme semplici e stilizzate, così come poteva essere l’orientamento psicologico di un uomo delle caverne, con poche idee in testa, ma chiare e dettate principalmente dall’istinto.
Con il passare degli anni, con Giotto, Michelangelo, si è arrivati ad esprimere nella pittura forme più definite, più complete, con l’uso di colori e con i giochi della prospettiva che hanno dato profondità alle immagini.
Caravaggio che ha dato realismo e drammaticità all’arte, insomma con il passare degli anni i concetti e le idee diventavano sempre più corpose ed importanti, così come i valori stessi e le convinzioni delle persone erano ben definite e solide dentro le loro teste.
Dal dopo guerra invece le nostre menti sono cambiate, le nostre idee sul mondo e sulla vita, i nostri valori i nostri ideali sono diventati sempre meno chiari e definiti. Come se ci fossimo arresi alla cultura ed avessimo sostituito le nostre personalità ed i nostri sogni dietro a prodotti firmati e sogni dettati dalle aziende, più che di nostre vere aspirazioni.
Dove se non possiedi difficilmente riesci a sentirti “qualcuno”.
Questo si è andato a riflettere sull’arte con quadri sempre meno realistici, meno strutturati, che vanno a guardare più aspetti immateriali che concreti.
Non sono un esperto d’arte, e non voglio certo a mettermi a fare discussioni di spessore su questo argomento che non conosco assolutamente. Ma è per sottolineare una sensazione che ultimamente sto maturando, dove sempre più spesso mi capita di vedere in giro e specialmente in Italia, più che in altri paesi all’estero, di un diffuso impoverimento nel carattere e delle convinzioni delle persone.
Come se affrontare la realtà fosse difficile, come se il fatto di dire CHI SEI al mondo, fosse un fattore di preoccupazione.
C’è da dire che per acquisire questa sicurezza interiore non c’è altro modo che andare là fuori e lottare per far emergere il tuo vero IO. Ma spesso molti si sentono poco protetti dal mondo esterno, si sentono disarmati e sentono bisogno di qualcosa che li aiuti ad affrontare in modo più concreto i propri problemi e le proprie difficoltà.
Ai corsi di gruppo succede sempre così, la sera, usciti dall’albergo sul tragitto verso i locali del centro, in tanti si incominciano a far venire paure e paranoie, perchè da lì a poco andranno a conoscere delle ragazze e dovranno applicare le tecniche imparate. Chi si visualizzerà mentalmente quelle per riuscire a farsi dare il numero di telefono in 5 minuti, chi quelle per arrivare al bacio entro un’ora puntando a fare magari anche qualcosa di più, durante il resto della serata.
Poi entrati nel locale, o prima ancora, dopo aver magari conosciuto delle donne, passeggiando per le vie del centro, quando vedono che tutto incomincia a funzionare, tutto inizia ad avere più senso dentro di loro.
Acquisiscono la consapevolezza di avere “il gioco” in pugno, hanno visto che l’arma che hanno “tra le mani” funziona ed è solo questione di usarla per ottenere i risultati.
Passano la serata più incredibile che abbiano mai vissuto in tutta la loro vita, e quando alle 3 del mattino, dopo quasi 12 ore di corso, sono così eccitati dal fatto di aver capito finalmente “come si fa” a conquistare una donna, e sono riusciti a ripetere la “magia” per 5, 10, 20 volte, nell’arco di poche ore, non vorrebbero neanche più andare in albergo a dormire.
E’ un po come svegliarsi dopo un lungo sonno, gli stimoli e le sensazioni che provi, sono così forti che non vorresti finissero mai.
Certo poi esistono casi in cui certi uomini non escono neppure di casa, se non si tratta di fare qualche commissione importante, altri che si lasciano rapire dal lavoro e che se non passano 10 ore al giorno dentro al proprio ufficio, si sentono morire.
E’ normale che queste persone abbiano “paura” di mettersi in gioco, è normale che considerino complicato sedurre una donna.
Ma dopo che ti rendi conto che in realtà sia molto più semplice di quanto potesse sembrare all’inizio, la vita cambia, il tipo di persone che vai a frequentare cambia, tu cambierai e ti sembrerà impossibile che ti sia potuto perdere il bello della tua vita, dietro a qualche stupida convinzione per così tanto tempo.
2. Il modo d’interagire dei tuoi genitori, a cui ti sei abituato con il passare degli anni.
Inutile a dirsi forse, ma è utile precisare che la nostra prima “educazione alla seduzione”, ci viene data proprio guardando i nostri genitori, quando siamo ancora piccoletti e l’unica nostra preoccupazione è quella di spendere la paghetta del babbo.
“In effetti i miei genitori, non sono mai stati molto affettuosi tra loro, davanti a me. Anzi sono sempre stati piuttosto distaccati.”
Questa è la risposta che ricevo dai miei clienti OGNI singola volta che gli chiedo, se i suoi genitori fossero affettuosi tra loro.
Il motivo è piuttosto banale, ma non è un caso che porti centinaia di migliaia di uomini a fare fatica a capire come ci si debba relazionare con una donna.
Oggettivamente non avendo mai visto tuo padre mentre si scambiava segni d’affetto innocui con tua madre o il semplice coccolarsi sul divano la sera davanti alla tv, ti ha portato con il tempo ad identificare quell’atteggiamento così freddo e distaccato di tuo padre, come “il modello giusto” da seguire quando ti trovi con una donna.
E’ un elemento così subconscio, che non mi stupirei che non te ne fossi neanche accorto prima d’oggi.
Un dato curioso ad esempio è legato ai bambini orfani di madre o di padre, o addirittura di entrambi, che proprio per il semplice fatto di non avere avuto un “modello negativo” a cui ispirarsi, se lo creano facendo le prime esperienze, spinti dalla curiosità di vedere come funzionano le relazioni interpersonali con l’altro sesso.
Questo testimonia ad esempio quanto possa essere deleterio avere strutture mentali scorrette, che ti portano a commettere gli stessi identici errori, ogni singola volta, senza neppure accorgertene.
Specialmente per quanto riguarda il linguaggio del corpo, la tua espressività e l’atteggiamento in linea generale.
Certo per correggere i tuoi “errori” d’impostazione, ti può essere sufficiente anche avere un’amica fidata. Ecco perchè tanti sentono il bisogno di venire ai miei corsi, perchè sanno che il loro problema reale è proprio quello prima di sapere gli step da seguire per arrivare a prendere il numero, piuttosto che baciare una donna appena conosciuta.
Ma il fatto di vedere come tutto questo si possa tradurre in realtà, avere finalmente un modello da seguire a cui ispirarsi, rappresenta per molti la soluzione a tutta una serie di dubbi che avevano magari avevi maturato nella tua mente per tutto queto tempo.
Perchè una volta che vedi come va fatto, che vedi che riesci a fare tutto quello che fino a qualche ora prima ti sembrava impossibile, o che non fosse alla tua portata, quello che provi è davvero forte. Finalmente sei ingrado di avere il controllo sulla tua vita.
Finalmente sei tu a scegliere, ed è una bella soddisfazione.